Sicurezza sul Lavoro » Certificazioni ambienti di lavoro »
Valutazione Scariche Atmosferiche e Fulminazione


valiutazione scariche atmosferiche

La normativa relativa alla sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08) è molto complessa e prevede una serie di obblighi da parte del Datore di Lavoro. Tra questi obblighi è presente anche quello di valutare e definire i possibili rischi cui un lavoratore è soggetto durante la propria attività.

Tra tali rischi, che vanno obbligatoriamente inseriti all'interno del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), ci sono quelli relativi a scariche atmosferiche e a fulminazione.

La valutazione del rischio da scariche atmosferiche deve essere effettuata su tutti gli edifici, aziende e uffici, in cui si svolgono attività lavorative, indipendentemente da quali esse siano.

Tale valutazione deve essere effettuata seguendo procedure specifiche, definite dalla norma CEI EN 62305-2: questa prevede sia le tipologie di calcolo del rischio che il confronto con la tollerabilità dello stesso.

A seconda dei risultati derivanti dal calcolo effettuato, si potrà quindi valutare la strategia da adottare per il contenimento del rischio stesso, in modo che resti confinato al di sotto dei livelli ritenuti sicuri.

La valutazione del rischio da scariche atmosferiche permette di definire se un edificio sia o meno autoprotetto , ossia realizzato in modo da poter supportare il rischio scariche senza che sia necessario effettuare interventi di adeguamento.

Qualora l'edificio non risulti autoprotetto sarà necessario intervenire, valutando specifiche misure di protezione che permettano all'edificio di rientrare nel valore previsto dalla norma CEI EN 62305-2.

Ugualmente, va effettuata una valutazione del rischio fulminazione, di cui si parlerà di seguito.

Indice dei Contenuti:

Rischio fulminazione e possibili conclusioni della valutazione

Il rischio di fulminazione rientra nei rischi di natura elettrica e può prevedere una valutazione diretta e indiretta.

Per poter procedere alla valutazione di questo tipo di rischio sono necessarie competenze specifiche, per cui è fondamentale rivolgersi a professionisti esperti nel settore.

Questi, una volta effettuata la valutazione del rischio, potranno prevedere due differenti scenari a seconda delle conclusioni cui si può giungere.

Per comprendere meglio queste due possibilità è necessario ricordare che la norma CEI EN 62605-2 riconosce un RT, ossia un rischio di fulminazione tollerabile, come il valore massimo che può essere tollerato dall'edificio.

Pertanto, le due conclusioni che vengono definite dalla valutazione del rischio possono essere differenti a seconda che il risultato sia minore o maggiore del valore di RT.

In particolare, se il rischio di fulminazione per uno specifico edificio risulta minore del valore di RT, allora non sarà necessario procedere con adeguamenti di protezione e l'edificio viene definito autoprotetto.

Se, invece, il valore calcolato risulta maggiore del Rischio Tollerabile, sarà necessario procedere con misure di protezione che potranno essere differenti a seconda del tipo di edificio e del valore risultante.

Tra le misure di adeguamento più utilizzate ci sono i captatori, gli scaricatori o le gabbie di Faraday.

La valutazione del rischio di fulminazione è obbligatoria?

, l'obbligo di tale valutazione è definita dagli articoli numeri 80 e 84 del Decreto Legislativo 81 del 2008 e prevede che il Datore di Lavoro sia obbligato a garantire la massima sicurezza degli impianti, delle strutture e delle attrezzature contro i rischi di fulminazione sia diretta che indiretta.

Per questo motivo, il Datore di Lavoro dovrà rivolgersi a ditte specializzate o professionisti esperti nella valutazione del rischio da fulminazione che possano aiutarlo nella misurazione di tale parametro, così come nella stesura del Documento di Valutazione dei Rischi nella sezione inerente questo specifico rischio.

Va sottolineato che la normativa alla quale bisogna fare riferimento per la definizione del rischio da fulminazione è la CEI EN 62305-2, entrata in vigore nel Marzo del 2013 e che la precedente normativa, ossia la CEI 81-3 è stata invece abrogata nel Giugno del 2014.

Il periodo di accavallamento tra le due normative ha permesso, a quanti avevano effettuato la valutazione del rischio tenendo conto della vecchia normativa, di adeguarsi alla nuova.

La differenza tra le due normative sta soprattutto nella valutazione del numero medio di fulmini a terra all'anno per chilometro quadrato, sul quale effettuare il calcolo del Rischio Tollerabile degli edifici.

Come effettuare la Valutazione scariche atmosferiche

La procedura per effettuare una corretta valutazione delle scariche elettriche su di un edificio è tutt'altro che semplice.

Per questo motivo è fondamentale rivolgersi a professionisti del settore, in grado di procedere a una serie di misure e procedure che permettono di redigere un Documento di Valutazione dei Rischi accurato e preciso.

La valutazione del rischio va effettuata seguendo una procedura specifica, così come viene indicata dalla norma CEI EN 62305-2 del 2013, che definisce le tipologie di calcolo da effettuare per garantire una corretta valutazione del rischio.

I risultati dovranno poi essere confrontati con i tabulati standard, che permettono di riconoscere quali siano i livelli misurati e, quindi, se vi sia esigenza di adeguamenti o meno.

In caso di adeguamento andrà stilato un progetto di protezione, che prenda in considerazione le caratteristiche dell'edificio e ne permetta una protezione ottimale, non solo dal punto di vista tecnico e della sicurezza ma anche dal punto di vista economico.

I professionisti del settore, per garantire una valutazione accurata e corretta, si avvalgono di software specifici che permetteranno di affiancare le misure dei tecnici per calcoli più rapidi e per simulazioni relative ai rischi e alla protezione da effettuare.

Naturalmente, questi software sono progettati per garantire misurazioni oggettive e precise, nonché il calcolo delle varie componenti di rischio.

Si tratta di soluzioni che vanno utilizzate per avere la sicurezza di maggiori informazioni e di più precise valutazioni in questo tipo di misura, che risulta fondamentale per garantire la massima sicurezza contro le scariche di fulmini.

La mia valutazione è antecedente al 2014: è ancora valida?

Già è stato evidenziato come la norma CEI EN 62305-2 sia entrata in vigore nel Marzo 2013, in particolare il primo del mese.

Precedentemente a questa norma, specifica sui rischi da fulminazione, era attiva un'altra normativa (la CEI 81-3) che era più che altro una guida sulle modalità di controllo e verifica dei rischi da fulminazione, non una vera e propria normativa completa.

La CEI 81-3 dava informazioni specifiche sul numero medio di fulmini che cadevano a terra ogni anno per chilometro quadrato.

La valutazione era effettuata per ciascun comune italiano per cui, nel momento della valutazione del rischio, era necessario controllare i numeri specifici per il comune in cui sorgeva l'edificio per cui si richiedeva tale misura.

Le nuove esigenze, i moderni materiali di costruzione, l'aggiornamento dei numeri relativi al numero di fulmini caduti per chilometro quadrato e gli aggiornamenti rispetto alle tecniche di protezione, hanno portato alla formulazione di una nuova normativa, la CEI 62305-2.

Se tutti gli edifici costruiti successivamente al 2013 sono stati valutati nel rischio di fulminazione tenendo conto della nuova normativa, quelli che invece risultano precedenti hanno sicuramente effettuato una valutazione differente, tenendo conto cioè delle direttive previste dalla CEI 81-3.

Questi edifici devono necessariamente adeguarsi, qualora non lo avessero già fatto, in modo da risultare aggiornati nella valutazione del rischio da fulminazione.

Infatti, la nuova mappa di fulminazione prevede un differente calcolo del numero medio dei fulmini che, per ogni chilometro quadrato, arrivano a terra ogni anno.

A chi rivolgersi per una valutazione del rischio scariche atmosferiche e fulminazione

La complessità delle misure relative alla valutazione del rischio scariche atmosferiche e fulminazione porta necessariamente a rivolgersi a professionisti del settore, in grado di garantire la massima professionalità e competenza nel calcolo di un fattore così importante come il Rischio Tollerabile di ciascun edificio.

Tra questi professionisti ci sono i tecnici di G.D.M. Formazione e Sicurezza, in grado di assistere il datore di lavoro nella stesura del Documento di Valutazione dei Rischi relativi proprio al rischio di fulminazione e scariche atmosferiche come previsto dal Decreto Legislativo 81/08 e seguendo le procedure riportate dalla normativa CEI EN 62305-2.

I professionisti G.D.M. Formazione e Sicurezza che offrono assistenza, durante la Valutazione del Rischio di fulminazione e scariche atmosferiche, sono inoltre in grado di rivestire il ruolo di RSPP esterno, affiancando quindi il datore di Lavoro in tutte le attività di valutazione previste dalle Leggi in materia.

Ricordiamo che la Valutazione dei Rischi è tra le attività non delegabili dal Datore di Lavoro, insieme alla nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; il datore di Lavoro risulta essere quindi l’unico responsabile in caso di errori o inesattezze, per questo motivo è fondamentale affidarsi a una realtà competente ed esperta come G.D.M. Formazione e Sicurezza.

Rivolgersi agli esperti di G.D.M. Formazione e Sicurezza permette di avere la certezza di un lavoro realizzato a norma di legge, in grado di garantire una perfetta valutazione dei parametri dell'edificio e, quindi, delle condizioni di rischio cui esso è sottoposto qualora non si tratti di un edificio autoprotetto.

Immagini

formazione sicurezza del lavoro Torino
Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza
Richiedi un Preventivo